BELLORI - ANTIQUARIO di Roma
La mostra
nasce da la cultura storiografica e soprattutto la
raffinatezza
e la passione antiquaria dell'abate Giovan Pietro
Bellori,
il più importante storiografo dell'arte non solo di
Roma, ma di tutta l'Italia
e di tutta l'Europa nel Seicento. E, la sua idea che
l'arte abbia il compito
di tirar fuori dalla natura, che è imperfetta, la
bellezza ideale.
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Ciò
a cui si ispira la mostra è l'opera più importante di
Bellori,
"Vite dé pittori, scultori ed architetti
moderni",pubblicata a Roma
nel 1672.
La mostra presenta
alcuni degli artisti trattati nell'opera menzionata,
tra cui: i fratelli Annibale e Agostino
Carracci, l'architetto Domenico
Fontana, Federigo
Baroccio, Caravaggio, tre fiamminghi: Rubens,
Van Dyck e Francesco Duquesnoy, i
tre bolognesi Domenichino,
Lanfranco e lo scultore Algardi,
e infine il grande francese Nicolas
Poussin, suo amico e a lui congiunto da
una stretta affinità spirituale.
Bellori fu
attivo per quasi tutto il secolo, nel periodo quindi
della massima
fioritura del Barocco romano, ed ebbe la carica di "Antiquario
di Roma",
datagli da Clemente X.
Ha influito sulle opinioni antiquarie e artistiche
dell'epoca successiva fino
al Settecento avanzato, opinioni che anzi si possono dire
create da lui.
E' proprio il Bellori, nell'ambito della teoria e della
trattatistica barocca
intorno alla bellezza artistica, a presentare e spiegare
"l'idea del bello"
nel senso moderno che ebbe da allora in poi. Il suo è un
ragionamento platonico.
L'idea della bellezza eterna trascendentale appare nella
materia terrestre
sempre offuscata, imperfetta; perché l'idea della
bellezza possa, secondo
Bellori, concretizzarsi occorrono:"ordine"
(proporzione delle parti), "modo" (quantità) e
"specie" (forma, cioè linea e colore). Queste
tre categorie sono
di natura spirituale, incorporee.
La pittura stessa è un fatto spirituale, come "idea
delle cose incorporee".
L'idea del bello è il suo ultimo ed unico fine.
Nelle "Vite"Bellori non vuole parlare di tutti
gli artisti in qualche modo
considerevoli, ma li sceglie fin dal principio secondo
determinati criteri
di valutazione.
La ricchezza dei
capolavori presenti in mostra offre
suggestioni,sfumature,
forti emozioni e risveglia i sensi proprio secondo quella
concezione del bello e
della pittura come fatto spirituale e incorporeo, secondo
"l'Idea del bello"
di Bellori.
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